Eventi culturali e d’impegno sociale al Bellisario-serale
Giornata Dantedì al Bellisario-serale
In occasione del Dantedì, Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri che ricade il 25 marzo, istituita nel 2020 dal Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, anche l’Istituto di istruzione superiore “Marisa Bellisario” di Inzago partecipa alla ricorrenza e alla valorizzazione del sommo Poeta.
L’iniziativa, resa possibile grazie alla disponibilità dell’interno corpo docenti del serale e alla partecipazione dell’autore del progetto Lettere vive, professore Riccardo Moratti, è stata realizzata per ricordare una grande personalità della cultura, colonna portante dell’intero periodo medioevale, indiscusso padre della metrica poetica, punto di riferimento per la letteratura italiana: Dante Alighieri.
Nella sua officina poetica, Dante, condensa versi dotati di incisiva bellezza e politezza espressiva esaltando i punti cardini della vita: amore, speranza, bene e male.
I contenuti presentati sono stati selezionati tra le innumerevoli opere dantesche ed esposte sottoforma di dialogo interpretativo, volti a combinare gli elementi essenziali della Divina commedia con le introspezioni personali che quotidianamente vivono i ragazzi al giorno d’oggi.
Con l’augurio che i nostri studenti non abbandonino mai la sconfinata sete di conoscenza e il bisogno smisurato di sapere (l’unica cosa che ci rende uomini): “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza.“
Me la sono cercata… sì, la libertà.
Il 25 Novembre 2022, insieme ai compagni della 5ACS e 5BCS, abbiamo visitato il parco comunale di Cimiano (Milano), ultima stazione di una via crucis laica, parte del progetto Scarpette Rosse, dove sono state installate targhe riportanti le storie di donne che hanno subito violenza. Siamo rimasti costernati ed allibiti alla lettura di quei racconti, avviliti dal perpetuarsi di dinamiche simili nei così disparati contesti famigliari chiedendoci: ”che cos’è la violenza contro le donne? È possibile dare una definizione universale, concreta?”
È “violenza contro le donne” ogni atto di violenza fondata sul genere che provochi un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita provata che pubblica (Convenzione di Istanbul).
Sofferenza come quella di Amina, intrappolata in un matrimonio combinato con un uomo violento, due figli da crescere da sola nei quali occhi vede solo paura e disperazione. Ha scelto il percorso di denuncia ed emancipazione, sicuramente non semplice, dando a sé stessa e ai suoi figli la possibilità di vivere un futuro diverso.
Sofferenza come quella di Simona, un’anima fragile e a pezzi in una relazione violenta che dura da cinque anni. Ha chiesto aiuto ai suoi genitori ma “perdonalo, resterai da sola altrimenti” le dicono. Sola, disfatta, con il segno delle mani del suo uomo sul collo e incinta di nove mesi, decide che è giunto il momento di porre fine a questo supplizio e lo denuncia.
Sofferenza come quella di Aurora, madre vedova con un figlio che le ha ridotto la vita un inferno. Spintoni, insulti, offese, minacce. Dopo la morte di suo marito ha dovuto mantenere il figlio e i suoi vizi, ritrovandosi imprigionata in un legame madre-figlio tutt’altro che sano. Una sera, l’ennesima, è uscita a comprargli le sigarette ma si è diretta verso le forze dell’ordine, e lo ha denunciato. Oggi in casa sua non si sente l’odore del fumo e dell’alcol, bensì di mughetti, i suoi fiori preferiti.
Sofferenza come quella di Juanita, venuta in Italia da Lima con la sua bambina per raggiungere un uomo con cui si immaginava avrebbe avuto un futuro migliore. Passerà poco tempo prima di rendersi conto di vivere una realtà completamente diversa da quella sperata: un uomo alcolizzato che la tratta come una serva e che non farà altro che insultare lei e la sua bambina, Linda. Calci, pugni, violenza fisica. Una sera, martoriata dalla ferocia di chi credeva di amare, si risveglierà con la polizia in casa. Ora Juanita e Linda sono libere e protette.
Sofferenza come quella di Giuliana, di Lucia, di Gloria, di Mirella e di purtroppo molte altre donne che hanno subito violenza per mano di chi avrebbe dovuto rispettarle, amarle, proteggerle. Loro ce l’hanno fatta ma potremmo raccontare storie di chi invece un futuro non lo vivranno mai perché un uomo ha deciso di interrompere la loro vita togliendogliela con violenza ed egoismo.
E allora ci chiediamo, cosa possiamo fare perché ciò non accada più?
Ringraziamo i nostri studenti e studentesse della 4C commerciale serale autori dell’articolo.